Controllate le librerie, se avete questi libri siete in pericolo: sono velenosi

Per chi conserva la libreria dei nonni è ora di dare una controllata tra i volumi più antichi. Alcuni di questi potrebbero risultare altamente tossici se toccati.

Parlare di libri velenosi, in molti rievocherà il romanzo “Il nome della rosa” di Umberto Eco, dove diversi monaci muoiono dopo aver maneggiato un tomo proibito. Ma ogni storia ha un fondo di verità ed esistono davvero, almeno tra le collezioni più antiche, dei libri ricoperti con pigmenti velenosi o tossici.

attenzione ai libri con più di un secolo
Se si hanno edizioni molto antiche è meglio non toccarle – ilgranata.it

Pare che quelli a cui fare attenzione siano i volumi pubblicati nel XIX secolo. Il dettaglio che deve mettere in allarme è il colore della copertina di questi libri, di solito spessa e molto elegante con scritte dorate. Uno dei colori molto apprezzati nel corso del 1800 era il verde smeraldo, usato non solo per i volumi ma anche nelle carte da parati o per le stoffe. Una sfumatura bellissima che però all’epoca si ricavava dal triossido di arsenico e dall’acetato di rame.

Il pigmento ottenuto dalla reazione rese celebre due imprese tedesche, la Dye Wilhelm e la White Lead Company. Per quanto gli effetti dell’arsenico fossero noti già da secoli, nessuno sembrava vederlo come un ostacolo, anzi in Inghilterra c’era la smania per quella sfumatura. L’età vittoriana, del resto, esaltava persino la tubercolosi.

Quanto sono velenosi i libri verdi?

L’allarme sulla presenza di arsenico dei libri è stato dato dalla studiosa americana Melissa Tedone, dopo essersi insospettita riguardo un vecchio tomo che stava leggendo. Da qui è partito il Poison Book Project, un’iniziativa per rintracciare tutti i libri con la copertina verde smeraldo. Il pericolo serio riguarda però chi lavora al restauro dei libri e quindi li maneggia per molte ore di fila.

attenzione alle antiche copertine verdi
Le copertine verdi dei libri datati non vanno toccate a lungo – ilgranata.it

L’essenziale è evitare un’esposizione eccessiva e che il veleno si depositi sulle dita per poi venire assorbito dalla pelle o ingerito per caso. La cosa migliore quindi è utilizzare guanti in nitrile mentre li si sfoglia. Se li si appoggia su un tavolo o un piano di lavoro inoltre questi vanno puliti attentamente perché non vi rimangano tracce di arsenico.

Dato che le copertine si rovinano con il tempo il colore viene via facilmente e il veleno che rilasciano è maggiore ora rispetto a quando furono stampati. Se però i libri sono fermi sullo scaffale della vecchia libreria di casa non serve per forza disfarsene, ma solo evitare di toccarli.

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