Caffè: allarme ingrediente cancerogeno, quali evitare e come difendersi dal rischio tremendo

Secondo gli esperti, è fondamentale scegliere il caffè giusto per evitare di ingerire un ingrediente cancerogeno come l’acrilammide.

Nonostante abbia un sapore irresistibile, il caffè contiene alcune insidie cancerogene a cui è bene prestare attenzione prima di consumarlo. C’è un particolare formato di questa bevanda che contiene sostanze dannose per il nostro corpo, le quali potrebbero nascondersi anche nei sostituti del caffè.

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Ingrediente cancerogeno nel caffè: cosa affermano gli esperti – Ilgranata.it

Il caffè è la bevanda per eccellenza, quasi un rituale per ogni italiano. D’altronde, a chi non piacerebbe svegliarsi con il profumo inconfondibile di quell’aroma che circola per la casa? Una tazzina è in grado di caricarci per una lunga giornata lavorativa e può addirittura creare momenti di unione e socializzazione: “ti offro un caffè”, ad esempio.

Nonostante sia una bevanda unica al mondo, la lavorazione che c’è dietro potrebbe nascondere alcune criticità. La presenza di acrilammide, ad esempio, è una di queste: si tratta di una sostanza estremamente nociva per il nostro organismo e dannosa per il sistema nervoso.

Anche i sostituti del caffè ed altri alimenti non sono da meno: questo composto chimico è presente in gran parte dei cibi che ingeriamo, in quantità più o meno eccedenti rispetto agli standard. Ma è possibile evitare di ingerire acrilammide tramite il caffè e affini? Certo che sì: con alcuni parametri da tenere d’occhio, si possono evitare prodotti troppo elaborati, e dunque tossici.

Acrilammide nel caffè: come riconoscere i prodotti con questo ingrediente cancerogeno

Per evitare di imbattersi in tipologie di caffè, o bevande simili, ad alto contenuto di acrilammide, ci sono alcuni campanelli d’allarme da considerare. Il caffè solubile, ad esempio, è uno di quelli da monitorare con maggiore attenzione. Ecco come leggere le etichette.

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Cos’è l’acrilammide, l’ingrediente cancerogeno del caffè – Ilgranata.it

E’ bene sapere che, questo ingrediente tossico, è presente in molti alimenti, dalle patatine fritte ai biscotti e le fette biscottate. Si tratta di una sostanza chimica che si genera – nella maggior parte dei casi – quando notiamo quel colore marrone delle fette di pane o dei cereali tostati, cosa che avviene anche durante la fase di tostatura del caffè.

Come afferma la dottoressa ed esperta di nutrizione Chiara Manzi a ilsalvagente.it, il caffè è una delle principali fonti di acrilammide per gli adulti. Per questa ragione è bene scegliere la tipologia di caffè che contiene  quantità minori di questo ingrediente tossico. Il caffè solubile, innanzitutto, è tra quelli da non scegliere se si vuole stare alla larga dall’acrilammide. I sostituti di questa bevanda, come il caffè d’orzo e caffè di cicoria, sono ancora peggio.

Per tutelarsi dal caffè con alte percentuali di acrilammide, consiglia l’esperta, si devono osservare attentamente le etichette che contengono la quantità dichiarata di questa sostanza. Un livello di acrilammide al di sotto dei 100 microgrammi per chilo, ad esempio, è considerato tollerabile dal nostro organismo. Il caffè 100% arabica è il più indicato perché contiene meno acrilammide a differenza delle confezioni formate da più tipologie di caffè, ancor meglio se riporta anche la dicitura “tostatura dark” o tostatura forte/intensa.

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