C’è un legame tra sbadiglio e le dimensioni del cervello: quel che non ti immagini

Lo sbadiglio è un gesto naturale di quando si ha particolarmente sonno. In realtà, è correlato alle dimensioni del tuo cervello: ecco come.

Sbadigliare è naturale, quando si ha sonno o particolarmente fame. Questo gesto è del tutto spontaneo e le cause che lo scatenano possono essere varie: in generale, però, risponde all’esigenza del corpo di avere maggiori quantità di ossigeno, ad esempio in un momento di particolare stanchezza o di sforzo fisico o mentale. Secondo un recente studio, lo sbadiglio è correlato alle dimensioni del cervello.

Qual è il legame tra lo sbadiglio e le dimensioni del cervello
Ecco qual è il legame tra lo sbadiglio e il cervello: rimarrete stupiti – ilgranata.it

Quando qualcuno attorno a noi sbadiglia, in pochissimi secondi solitamente lo facciamo anche noi: si tratta di un meccanismo di imitazione che caratterizza gli esseri umani. Con questo gesto, il corpo ne approfitta per racimolare più ossigeno e per fronteggiare quindi le situazioni di stanchezza o di fame: lo sbadiglio, infatti, è tipico anche dei momenti che precedono i pasti. Uno studio pubblicato su Communications Biology, mette in evidenza il legame tra l’atto di sbadigliare e le dimensioni del cervello: ecco quale relazione c’è.

Qual è il legame tra il cervello e lo sbadiglio: tutta la verità

Una delle più recenti teorie in merito all’utilità degli sbadigli risale al 2007 e sostiene che questo gesto, negli umani, serva a raffreddare il cervello, facendolo entrare in contatto indiretto con aria esterna. Il team di ricerca di Jorg Massen, uno dei massimi esperti nel campo degli sbadigli umani e animali, ha studiato questi gesti in 1291 animali (mammiferi e uccelli) e ne ha tratto un’importante conclusione.

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Secondo lo studio, più gli animali hanno il cervello grande e più sbadigliano a lungo: questo va quindi ad avvalorare la teoria del raffreddamento, perché un cervello grande necessita di più aria per abbassare la propria temperatura. I mammiferi, inoltre, sbadigliano più a lungo degli uccelli: questo si spiega con il fatto che la temperatura corporea dei primi è mediamente più alta e, per scendere, ha bisogno di più aria fresca.

Anche secondo questo studioso, il fatto che lo sbadiglio sia contagioso potrebbe dipendere da una sorta di condizionamento sociale, un istinto di imitazione. Una nuova possibilità è che questa sincronizzazione abbia una funzione sociale di qualche tipo, anche se al momento non ci sono le prove scientifiche per sostenere questa ipotesi.

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