Marco Mengoni, cos’è il neurofeedback che lo aiuta a combattere la sua sofferenza: lo utilizza da anni

Marco Mengoni, trionfa a Sanremo, ma preoccupa i fan. Ecco cos’è il neurofeedback, che utilizza da anni per combattere la sua sofferenza.

Marco Mengoni è una delle voci migliori che il nostro Paese può vantarsi di avere. Delicata e forte allo stesso tempo, la voce dell’artista di Ronciglione ha conquistato subito il cuore di tanti fan.

Marco Mengoni stringe palma d'oro
Marco Mengoni vince Sanremo 2023 con Due Vite
Fonte: ANSA

Fin dalla sua partecipazione a X Factor, nel lontano 2009, molti avevano capito di che pasta fosse fatto. Il primo a puntare su di lui fu Morgan, che lo aiutò ad emergere e a prendersi la vittoria che poi l’ha portato al successo.

Marco Mengoni: la sensibilità come risorsa, ma anche come ostacolo

Chi segue Marco da sempre sa che l’emotività ha sempre fatto parte di lui, ed è stata sempre un problema, almeno per lui. Allora Marco Mengoni era solo un ragazzino, che cercava senza successo di tenere a bada quell’emotività anche troppo pronunciata.

Oggi Marco colleziona un successo dopo l’altro e può vantare una carriera più che consolidata. La sua sensibilità è diventata la risorsa più grande, che lo aiuta a distinguersi dagli altri artisti. La sua emotività ha anche dei lati negativi: l’ansia e lo stress possono portare tanti problemi a chi fa un mestiere come il suo, che lo vede essere sempre al centro dell’attenzione.

Come fa Marco Mengoni a tenere a bada ansia e stress? A quanto pare il cantante ha un trucco che in pochi conoscono ma che lo sta aiutando molto nel controllo delle emozioni negative.

Cos’è il Neurofeedback

Si tratta del Neurofeedback: un sistema innovativo che aiuta a visualizzare e controllare le frequenze celebrali. Il sistema funziona come un normale elettroencefalogramma, che tiene traccia delle aree celebrali attive durante determinate attività. Con questo sistema i soggetti sottoposti ad elettroencefalogramma, possono però visualizzare i risultati degli stimoli a cui sono sottoposti.

Paziente si sottopone a neurofeedback
Neurofeedback: cosi Marco Mengoni controlla l’ansia
(www.ilgranata.it)

Visualizzando il risultato di questi impulsi, la persona può imparare ad educare il proprio cervello a neutralizzare le emozioni negative. Con una terapia continuativa di almeno 3 volte a settimana, tutti possono provare ad educare il proprio cervello.

A questo trattamento ci si può sottoporre con l’aiuto di uno psicoterapeuta e di uno psicofisiologo. Il metodo del neurofeedback è utilizzato anche nei casi di DSA per aiutare i bimbi a ritrovare la concentrazione e capire come far funzionare bene il loro cervello.

Un metodo innovativo che potrebbe aiutare tantissimo chi soffre di ansia e che da qualche anno aiuta Marco Mengoni a dare il meglio anche sotto pressione. Se siete curiosi del metodo ma avete un po’ paura, state tranquilli: non c’è nessuno effetto collaterale. 

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