Si chiama “dieting”, quando la dieta diventa un’ossessione: quali sono i sintomi e le conseguenze psicologiche

Dieting, un nuovo modo di soffrire per il cibo, un disturbo che può compromettere l’imput fame-sazietà

La società dà degli imput e molti a seguire senza riflettere. Il mondo del fashion, del retail del gossip e dei social hanno ormai diffuso la concezione della perfezione.

I danni del dieting
Dieting, i danni dell’ossessione – ilgranata.it

Nonostante i filtri, le pose più adatte, il makeup e gli escamotage più disparati, la mente dell’abitante del mondo di oggi non vuole afferrare il concetto di falso e segue concetti e modelli inarrivabili.

Una foto può far scattare la voglia di modificare il proprio corpo, nonostante spesso non ce ne sia il bisogno e, al di là anche degli interventi chirurgici, ecco che si entra in quel turbinio di restrizioni caratterizzato da un regime alimentare senza capo né coda.

Gli effetti sulla salute psicofisica: il tunnel delle diete yo-yo e restrizioni a più non posso

Seguendo un’idea sbagliata, si finisce per essere fagocitati da sistemi strani di regimi alimentari che non si basano su fondamenti scientifici. Digiuno tot ore, frutta solo nel weekend, niente zuccheri, pasti sostitutivi, low carb o niente affatto, proteine a gogo, meglio se in polvere, integratori, creme e cremine, porridge al gusto di nulla, cena fit senza cibo.

I danni del dieting in una dieta
Quali sono i segnali di allarme – ilgranata.it

Insomma, il rischio di entrare nel vortice “dieting” è quello di passare da un eccesso ad un altro. Si mangia sino allo sbafo per alcuni mesi accumulando chili per poi volerli perdere con diete drastiche e poco bilanciate. Così facendo ci si riduce ad un corpo che deve essere pronto a repentine e improvvise variazioni di peso, ma che pronto non è.

Non solo, ci si ritrova a fare botte con un cervello che non riesce più a decifrare l’imput fame-sazietà. L’unica soluzione, in questi casi, è quella di rivolgersi ad uno specialista con cui poter parlare delle proprie perplessità, in primis per una terapia cognitiva ad hoc e per poter imparare a vivere un rapporto sano con il cibo. Infatti, non bisogna alternare periodi in cui ci si ingozza e si mettono chili ad altri in cui le calorie sono davvero poche e il corpo rischia di “mangiare i propri muscoli per fame”.

La maggior parte della volte la causa dei disturbi alimentari è proprio la fame emotiva, bisognerebbe prima saziare quest’ultima per imparare, allo stesso tempo, a mangiare senza avere complessi. Introdurre cibo, infatti, è un qualcosa di assolutamente normale.

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