Lo SPID rischia la cancellazione ad aprile 2023: cosa sta succedendo

Secondo le ultime indiscrezioni, lo Spid rischia di scomparire ad aprile 2023 e la notizia ha allarmato tutti i cittadini nel nostro Paese.

Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è un sistema di autenticazione online che permette di accedere ai servizi della pubblica amministrazione e di altri enti privati in modo sicuro e rapido.

Spid cancellazione
Lo Spid rischia la cancellazione – IlGranata.it

In pratica, lo SPID funziona come una sorta di carta d’identità digitale che permette all’utente di identificarsi in modo univoco. Da aprile 2023, però, questo sistema rischia la cancellazione definitiva.

Addio allo Spid?

Come ci espone il Corriere della Sera, le convenzioni con i gestori dello Spid sono scadute il 31 dicembre 2022. Ma per proseguire e andare oltre la proroga del 23 aprile 2023, serve un accordo fra i gestori e il Governo.

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Lo Spid potrebbe scomparire da aprile 2023 – Foto Ansa – IlGranata.it

Il direttore generale di Agid, Francesco Paorici, ha incontrato le aziende e ci si è soffermati soprattutto sui costi di gestione. Le società, infatti, avrebbero chiesto le spese per i servizi d’assistenza da garantire ai 33 milioni di utenti Spid e 12mila pubbliche amministrazioni. L’accordo, almeno al momento, non c’è ed in assenza di una stretta di mano tra le parti, lo SPID potrebbe cessare di funzionare già tra un paio di mesi.

Vista la criticità che il servizio riveste, siamo disposti ad accettare un’ulteriore proroga di alcuni mesi, a patto che ci sia la volontà politica di affrontare il problema della sostenibilità economica del sistema. Siamo disponibili a collaborare per definire insieme una strategia” ha denunciato il presidente di Assocertificataori al Corriere della Sera.

“Quando lo Spid è nato, il legislatore aveva stabilito un principio: l’infrastruttura avrebbe dovuto essere gratuita per i cittadini e per la Pubblica Amministrazione e sarebbe stata finanziata con i flussi di cassa dei provider che avrebbero dovuto essere ripagati dalle transazioni dei privati”,
ha continuato il presidente.

I certificatori hanno più volte chiesto di promuovere l’uso dello SPID in ambito professionale e per le persone giuridiche a pagamento ed hanno proposto di “creare un sistema di crediti di imposta per incentivare i service provider privati, ma non si è fatto nulla”.

Ecco come ottenere lo Spid (finché è possibile)

Per ottenere lo SPID è necessario effettuare una registrazione presso uno dei fornitori di identità digitale accreditati dallo Stato. Attualmente, in Italia sono disponibili numerosi fornitori di SPID, tra cui Poste Italiane, Tim, Aruba, Sielte, Namirial e molti altri.

Per registrarsi a uno di questi servizi, bispgna fornire alcuni dati personali, come il nome, il cognome, la data di nascita, il codice fiscale e il numero di telefono. Inoltre, è necessario scegliere un username e una password per accedere al servizio.

Una volta completata la registrazione, è possibile utilizzare il proprio SPID per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e di altri enti privati che richiedono un’identificazione.

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