In pensione con uno stipendio da 1000 euro: l’importo dell’assegno che si riceve ogni mese

Quanto andrà a prendere di pensione chi ogni mese guadagna 1.000 euro? Per ovvi motivi, la domanda non è affatto banale.

Col ricalcolo delle pensioni – interamente col sistema contributivo – le cose infatti sono cambiate di molto per gli italiani che lasciano il lavoro alla fine della loro carriera professionale.

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Quanto prenderà di pensione chi ha uno stipendio di 1.00 euro? (ilgranata.it)

Senza entrare nel dettaglio dei calcoli da fare per arrivare a ottenere l’importo della pensione di anzianità, una cosa appare pressoché certa: chi oggi tira avanti con un (magro) stipendio di mille euro al mese, al momento di andare in pensione avrà una pensione di molto inferiore al suo attuale stipendio.

Ma non è tutto: con pochi anni di contributi si rischia di non vedere neanche la pensione. Per fare un esempio pratico: mettiamo che Tizio per 20 anni (il periodo minimo di contributi per poter accedere alla pensione) porti a casa uno stipendio appunto di 1.000 euro al mese. In questo modo però avrebbe maturato un importo anche inferiore a 450 euro al mese, dunque sotto la cifra minima.

In pensione con 1.000 euro al mese: potrebbe non bastare

Ciò vorrebbe dire che Tizio non avrebbe neanche diritto alla pensione. Questo si spiega con la regola, stabilita alcuni anni fa, secondo la quale si può smettere di lavorare a 67 anni a patto che l’importo dell’assegno corrisponda a 1,5 volte quello dell’assegno sociale.

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Mille euro al mese di stipendio? Per la pensione potrebbero non bastare(ilgranata.it)

Ora, l’assegno sociale è pari a 6.542 euro. Dunque per andare in pensione a 67 anni bisogna raggiungere la cifra di 9.813 euro. Il punto è che per arrivare a questa somma a 67 anni uno stipendio di mille euro netti al mese non è sufficiente. In questa circostanza si aprirebbe la porta all’opzione contributiva della pensione di vecchiaia. Ma rimarrebbe ad ogni modo il problema di una cifra assolutamente insufficiente per vivere in maniera dignitosa nei restanti anni di vita.

C’è anche da dire che a partire dal prossimo mese di luglio aumenteranno le pensioni minime, come ha stabilito l’ultima manovra di Bilancio. Un aumento che riguarda una platea di circa 1,3 milioni di pensionati, che tra non molto si vedranno un assegno maggiorato di 36 euro. In più arriveranno anche gli arretrati dal mese di gennaio 2023.

In sostanza, lo stipendio percepito adesso incide in maniera decisiva sulla pensione futura. Chi percepisce uno stipendio davvero basso, come quello sui mille euro mensili, rischia in futuro di trovarsi una pensione davvero esigua. Rimarrebbe la strada dell’opzione contributiva della pensione di vecchiaia. Tradotto: lavorare più a lungo, per più anni.

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