Al Bano, la verità sul suo nome d’arte: in pochi sanno la vera origine

Al Bano, la verità sul nome d’arte del famoso cantante pugliese: in pochi sanno la vera origine, ecco la storia che c’è dietro 

Al Bano Carrisi è uno dei cantanti più amati del panorama musicale italiano. La sua carriera è cominciata quando era davvero un ragazzino, e non avrebbe mai immaginato che il suo talento lo avrebbe portato così lontano. Insomma, ad oggi tirando le somme, Al Bano può ritenersi certamente soddisfatto di quello che ha conquistato.

Al Bano verità nome
Al Bano Carrisi, il significato del suo nome – (Foto: Ansa) ilgranata.it

Oltre il lavoro, Al Bano è riuscito a costruirsi un vero e proprio avvenire anche per quanto riguarda la sua vita privata. Ha avuto due amori molto importanti, il primo con Romina Power e il secondo con Loredana Lecciso.

Il matrimonio con Romina è andato a monte quando, negli anni novanta, la coppia ha perduto la primogenita Ylenia che è improvvisamente scomparsa nel nulla durante un viaggio in America. Da allora, Al Bano e Romina non sono stati più gli stessi.

Al Bano, la verità sul suo nome d’arte: conoscevate la sua origine?

Sono trascorsi trent’anni da quel momento orribile, oggi Al Bano e Romina sono andati avanti con le loro vite, ma ogni tanto si guardano indietro ripensando a quel terribile dolore che hanno provato all’epoca. Come ha fatto a sopravvivere Al Bano in tutti questi anni? Ha deciso di rassegnarsi all’idea che sua figlia fosse morta, per riuscire ad andare avanti.

Al Bano Carrisi, la verità sul nome
Al Bano Carrisi, il significato del suo nome (foto Instagram @albano_official_) – il granata.it

Dunque di Al Bano pensiamo di conoscere molte cose, ma voi sapevate l’origine del suo nome? Lo ha spiegato proprio lui: “Mio padre Carmelo era sul fronte albanese. Una granata centrò in pieno due suoi compagni e li spappolò. Lui si finse malato, surriscaldava una pietra, la metteva sotto l’ascella, la lasciava cadere e poi gli trovavano il febbrone. Riusciva a sputare sangue, mai capito come”.

E ancora: “Così lo mandarono nelle retrovie. Gli albanesi gli aprivano le case, lo facevano dormire nella paglia, lo sfamavano con il granturco. Poi tornò a Cellino in licenza. Fece la fuitina e fui concepito io. Mia mamma Jolanda aveva appena diciotto anni, un amore immenso“.

A quel punto, il padre disse a sua madre che dal momento che gli albanesi lo avevano salvato, se la bambina fosse stata femmina l’avrebbero chiamata Alba, altrimenti lo avrebbero chiamato Albano. E, quando è venuto al mondo lui, hanno capito subito che sarebbe stato questo il nome che lo avrebbe accompagnato per tutta la sua vita.

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